La luce del primo sole primaverile ustiona i campi i colori esplodono e la vita ricomincia nella sua estenuante corsa verso la riproduzione e la sopravvivenza.
Non sono mai riuscito a comprendere secondo quale legge fisiologica certe persone si abbandonino al sole per essere avvolte dai prepotenti raggi, solo per dare un pò di colore al pallore dei loro volti?
Da sempre rifuggo il calore, e quando tutti cercano ardentemente la luce, penso già con nostalgia ai pallidi soli smorti di Gennaio e vado a ricercare gli ultimi segni del gelo.
Cerco il gelo su costoni dove la folla abbronzata non può arrivare, cerco altitudini in cui il silenzio diventa un assoluto e non un dettaglio, salire vuol dire raggiungere lo spazio trascendente dell'animo umano. L'ossigeno diminuisce e l'anima si svuota, si perde la percezione di ciò che si ha e si inizia ad essere.
Erri De Luca, uno degli ultimi poeti che la letteratura italiana piò ancora vantare riguardo le vette ha scritto:
"Li arrivava alla massima distanza dal punto di partenza. Non è traguardo una cima, è sbarramento. Lì sparimantava la vertigine, che in lui non era il risucchio del vuoto verso il basso, ma affacciarsi sul vuoto dell'insù. Lì sulla cima percepiva la divinità che si accostava"
Nella Foto:
ascesa nel canalone a pochi metri dalla cima del Monte Petroso, primi giorni di maggio
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lunedì 16 maggio 2011
martedì 15 febbraio 2011
Il Soulsurfing non si pratica solo in mare
Esistono lunghi periodi in cui l'assenza di onde sembra insostenibile, e diventa sempre più necessario un contatto con la natura. In alcuni momenti della mia vita l'amore per le vette e l'ascesa sostituisce qualsiasi altra pulsione e passione. Come il surf, la scalata ha bisogno di comprensione e osservazione dell'ecosistema circostante per comprendere e valutare le nostre effettive possibilità e la nostra preparazione. Per chi del surf ama la scoperta e la sinergia con l'ambiente al dilà di una semplice pratica atletica consiglio vivamente il trekking e l'alpinismo, discipline apparentemente statiche ma che si rivelano molto dinamiche ed assolutamente avventurose ed inoltre racchiudono nel concetto di ascesa dei valori spirituali assoluti.
Pratico questa attività da poco prima che iniziassi a surfare nella mia primissima adolescenza (11 anni), ed ora a 32 anni in ogni mia ascesa si rinnova il desiderio di scoprire cosa si nasconde dietro un seracco o una falesia.
In attesa delle foto che scatterò sul Monte Bianco in mesi più caldi, vi regalo qualche scatto di alpinismo e soft trekking.
Pratico questa attività da poco prima che iniziassi a surfare nella mia primissima adolescenza (11 anni), ed ora a 32 anni in ogni mia ascesa si rinnova il desiderio di scoprire cosa si nasconde dietro un seracco o una falesia.
In attesa delle foto che scatterò sul Monte Bianco in mesi più caldi, vi regalo qualche scatto di alpinismo e soft trekking.
sabato 15 gennaio 2011
Catch The Wind
Guardando il moto costante delle onde che si infrangono sulla battigia non è difficile pensare che in un altro luogo, lontano centinaia kilometri, c'è una perturbazione che sta infuriando, pioggia che cade, e mari agitati. Personalmente non ho mai amato il sole, e non sono mai riuscito a capire perchè la parola "solare" venga usata come complimento.
Ho sempre preferito i luoghi freddi dove la luce viene filtrata da un velo di nubi, nell'antica mitologia norrena, quella penombra veniva chiamata Ragnarok, era il "Crepuscolo degli Dei" . Da essa sono nate ballate e storie, anche Wagner ispirandosi a quel cielo nuvoloso ha dato vita alle sue più celebri composizioni.
Guardando i cieli velati e le nuvole in movimento, una data sensibilità ed esperienza ci avverte che imminenti swell sono in arrivo anche senza guardare previsioni metereologiche.
Alcuni fortunati vivono in terre in cui la bassa pressione è una costante fissa, trovarsi nel posto giusto, al momento giusto è solo una questione di intuito.
Un autore degli anni 60 che di nuvole se ne intendeva poichè nato nel cuore delle Higlands Scozzesi, ci fa capire che per cogliere i segreti delle nuvole e della vita occorre soltanto "catturare il vento".
Ho sempre preferito i luoghi freddi dove la luce viene filtrata da un velo di nubi, nell'antica mitologia norrena, quella penombra veniva chiamata Ragnarok, era il "Crepuscolo degli Dei" . Da essa sono nate ballate e storie, anche Wagner ispirandosi a quel cielo nuvoloso ha dato vita alle sue più celebri composizioni.
Guardando i cieli velati e le nuvole in movimento, una data sensibilità ed esperienza ci avverte che imminenti swell sono in arrivo anche senza guardare previsioni metereologiche.
Alcuni fortunati vivono in terre in cui la bassa pressione è una costante fissa, trovarsi nel posto giusto, al momento giusto è solo una questione di intuito.
Un autore degli anni 60 che di nuvole se ne intendeva poichè nato nel cuore delle Higlands Scozzesi, ci fa capire che per cogliere i segreti delle nuvole e della vita occorre soltanto "catturare il vento".
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