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sabato 19 ottobre 2013

Autumn on the Big Stone

19/10/2013

L'autunno è ormai inoltrato e in alta quota il verglas inizia a coprire le pareti delle montagne, bisogna orientarsi verso destinazioni più miti e quote meno elevate per godere dei piaceri della roccia. Ieri sotto un pallido sole abbiamo dato il nostro saluto al Gran Sasso in attesa che giunga rapida la stagione del ghiaccio per godere nuovamente delle sue linee stupende disegnate da un architetto infallibile.


"Nelle vibranti e libere corse sulle rocce tormentate, nei lunghi e muti colloqui con il sole e con il vento, con l'azzurro, nella dolcezza un po' stanca dei delicati tramonti, ritrovavo la serenità e la tranquillità. E l'ebbrezza di quell'ora passata lassù isolato dal mondo, nella gloria delle altezze, potrebbe essere sufficiente a giustificare qualunque follia..." - Giusto Gervasutti













sabato 22 giugno 2013

Big Stone Strikes Again

Con l'arrivo del primo caldo il ghiaccio inizia a sciogliersi e ricomincia la stagione della Grande Pietra. Il ghiaccio nei canali più stretti è ancora spesso alcuni metri, ma il divertimento è già garantito. Per chi si dovesse avventurare ad attaccare vie in zona Calderone consigliamo ancora picche e ramponi. Ciò che conta alla fine della giornata è aver portato a casa nuove emozioni ed esperienze, nessuna conquista o traguardo conta nella purezza di certi momenti. Emozioni, sorrisi, fratellanza, paura, gioia, fiducia sono gli unici sentimenti che davvero contano. L'essere umano è un animale ludico, e la base di quello che facciamo sulle vette è la ricerca del divertimento, e soprattutto di noi stessi. Dedicato alla pazienza di Michelangelo Belfiore, compagno di cordata, di smarrimenti di via e anelli di calata fortuiti.

lunedì 18 marzo 2013

La Montagna Sacra

Ogni montagna è sacra, in ogni luogo in cui si erge una altura le popolazioni antiche hanno dedicato un culto, un fenomeno devozionale. L'everest la montagna più alta al mondo viene chiamata dagli abitanti del versante tibetano Chomolangma (madre dell'universo), Sagaramāthā (सगरमाथा, in Sanscrito "dio del cielo") dai nepalesi. Altrove dove non si ergono pareti altrettanto alte, delle semplici colline sono viste come sacre, in Irlanda la magica collina di Ben Bulben era considerata la casa di spiriti potentissimi, come le Banshees e le Morrigan. Ovunque volgiamo lo sguardo nei nostri Appennini, sulle nostre Alpi sorge un eremo o un'edicola votiva. Potrebbero essere scritti infiniti tomi etnografici per raccontare e descrivere i pellegrinaggi, le stazioni devozionali, i chotren che sorgono sulle montagne del pianeta, ma resterebbe in noi vivo soltanto un sentimento di infinita impotenza davanti all'immanenza di fenomeni geologici che a mio avviso sono la chiara manifestazione di qualcosa che senza difficoltà definisco SPIRITUALE. Esistono individui che non hanno mai visto montagne, come non hanno mai visto il mare; davanti ad esse al primo incontro rimangono stupiti da un orrorifico senso di sublime che li lascia estasiati. Per chi invece è sempre vissuto con la montagna nella propria cultura familiare vive questo senso di malessere e sofferenza non dovuta dallo stupore che essa può causare.... ma provocato dalla sua assenza qualora ne dovesse essere distante per un lungo periodo. Parole campate in aria vere per qualcuno, postulati assoluti per altri; per me degli assunti validi. Sono due mesi che non vedo la montagna, che non sento l'odore dei pini, degli aceri. Un incidente mentre scalavo ha causato la frattura della mia gamba sinistra che tutt'ora mi trattiene lontano da quegli orizzonti. Filmati, letture e racconti che ritraggono la roccia, il ghiaccio, gli orizzonti... Non bastano per colmare quel senso di vuoto che aleggia nello spirito come l'assenza di Dio. Dio è nel legno, nell'acqua, nella pietra, lontani dai quali siamo soltanto abitanti di luoghi d'asfalto, indegni dell'anima che dimora in noi.

martedì 15 febbraio 2011

Il Soulsurfing non si pratica solo in mare

Esistono lunghi periodi in cui l'assenza di onde sembra insostenibile, e diventa sempre più necessario un contatto con la natura. In alcuni momenti della mia vita l'amore per le vette e l'ascesa sostituisce qualsiasi altra pulsione e passione. Come il surf, la scalata ha bisogno di comprensione e osservazione dell'ecosistema circostante per comprendere e valutare le nostre effettive possibilità e la nostra preparazione. Per chi del surf ama la scoperta e la sinergia con l'ambiente al dilà di una semplice pratica atletica consiglio vivamente il trekking e l'alpinismo, discipline apparentemente statiche ma che si rivelano molto dinamiche ed assolutamente avventurose ed inoltre racchiudono nel concetto di ascesa dei valori spirituali assoluti.
Pratico questa attività da poco prima che iniziassi a surfare nella mia primissima adolescenza (11 anni), ed ora a 32 anni in ogni mia ascesa si rinnova il desiderio di scoprire cosa si nasconde dietro un seracco o una falesia.






In attesa delle foto che scatterò sul Monte Bianco in mesi più caldi, vi regalo qualche scatto di alpinismo e soft trekking.