Molti credono nell'importanza di perseguire i propri obbiettivi, la società contemporanea influenza le scelte e le direttive di vita secondo cui bisognerebbe sceglere la direzione più adatta, in ambito lavorativo, affettivo ed esistenziale. Purtroppo molto spesso l'uomo della metropoli dimentica che ogni nostro gesto è governato da conseguenzialità e rezioni legate alla casualità . Chi vive a contatto con la natura, si rende meglio conto di quanto possano essere imprevedibili tali reazioni, e di quanto possa essere realmente insulsa la vita di un essere umano rispetto all'eternità delle pietre o all' immobilità degli alberi. Perdere lo sguardo su ampi orizzonti può aiutare ad acquisire dinamiche esistenziali proprie di discipline quali il surf o l'alpinismo, coloro che attraverso queste attività dialogano con la natura non fanno programmi, o meglio non dovrebbero farne
Non avrebbe nessun senso programmare che tipo di manovra fare su un'onda o scegliere quale via esatta affrontare per raggiungere una vetta, sono semplici reazioni istantanee in cui si entra a contatto con la parte più vera del proprio essere. Prevedere passo passo azioni e reazioni diventerebbe esclusivamente un gesto atletico che condannerebbe all'oblio il sentimento più importante di queste discipline, ovvero il "sentire".
Sarebbe bello poter applicare tanta teoria appresa anche nella vita e nelle scelte quotidiane, spesso troppo influenzate da stereotipi della produttività e della realizzazione.
Certamente un obbiettivo troppo ambizioso, ma noi che viviamo con l'amore per questi elementi dovremmo decisamente lasciare che le cose scorrano come è destino che sia.
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