martedì 25 ottobre 2011

Lo Zen delle fredde acque

L'estate è scivolata via con brevi mareggiate, inconsistenti venti che hanno concentrato l'affollamento nei pochi spots surfabili, lentamente specialmente durante i mesi estivi il surf sta abbandonando la sua componente spirituale diventando sempre di più un fenomeno mediatico e di costume in cui etica e rispetto vengono abbandonate prima di parcheggiare la macchina e mettere la paraffina sulla tavola.
Mai come in questo momento si assiste ad una profonda scissione fra chi pratica l'attività del surf da anni con il puro spirito di condividere una passione immerso nella natura cercando di capire quanto di buono essa possa offrire e da coloro che vivono il surf con un'atteggiamento esibizionistico e meramente sportivo in cui contano più gli sponsor che si ha sulla tavole che le pure emozioni che esso possa regalare. Finalmente con l'arrivo delle prime temperature rigide delle acque autunnali gli spots iniziano ad essere meno affollati ed in acqua si incontrano i volti degli amici consueti, l'acqua invernale si colora di diversi colori, i cieli plumbei si sposano sull'orizzonte con le onde che da lontano vengono ad infrangersi con perfetta armonia accarezate dai venti dei quadranti nord orientali.
La solitudine, il silenzio una perfetta combinazione per apprezzare l'essenzialismo di una session autunnale.

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